Arpa Celtica

Programma per l’apprendimento dell’arpa celtica

 

Docenti: Aiko Taddei

Per imparare a suonare l’arpa celtica non occorre una conoscenza iniziale della teoria musicale. L’apprendimento della notazione musicale e delle regole armoniche verrà affrontato contemporaneamente alla pratica strumentale, a partire dal secondo anno di corso.

Durante il primo anno di studio saranno affrontati esercizi per la giusta posizione della mano destra e sinistra. Le due mani suoneranno sia separatamente che contemporaneamente, inizialmente all’unisono, poi in forma destra-melodia,  sinistra-accompagnamento. L’allievo avrà occasione di partecipare da subito alle lezioni collettive, naturalmente con parti adatte alla sua preparazione.

Dal secondo anno di corso l’allievo imparerà le varie tecniche di accompagnamento, gli abbellimenti, l’uso della diteggiatura come aiuto all’esecuzione e alla giusta ritmica del brano.

Dal terzo anno si prevedono anche momenti di improvvisazione, conoscenza degli accordi e loro rivolti, costruzione di arrangiamenti di brani, anche con diversi stili, conoscenza e manutenzione del proprio strumento.

Durante tutti gli anni di corso si prevede l’apprendimento di numerosi brani musicali ( almeno 10/12 ogni anno)di vari generi musicali: celtico, bretone, minimalista, colonne sonore, classica, latino-americana…con il supporto di esercizi tecnici (tratti da vari metodi per arpa celtica o ideati dall’insegnante per le singole necessità dell’allievo)per il miglioramento delle abilità legate allo studio dei nuovi brani.

Il corso prevede lezioni individuali (nei primi 2/3 anni settimanali o al massimo quindicinali) e collettive (una volta al mese).

Materiali didattici:

Metodo Grossi per esercizi di diteggiatura,

CD,

fotocopie,

spartiti stampati da PC.

 

Arpa – breve profilo storico

L’arpa è uno strumento a corde pizzicate, dotata di sette pedali che regolano l’intonazione delle sette note diatoniche; base per creare formule di numerose scale musicali la cui struttura fu studiata per la prima volta nella Grecia Antica a seguito degli studi della scuola di Pitagora. Dell’arpa ci parlano, già molti secoli prima di Cristo, le pitture egiziane ed etrusche. Nella musica di tradizione essa comparve per la prima volta nell’Orfeo di Monteverdi e, inserendosi nella musica da camera, sinfonica e da concerto, raggiunse il suo aspetto definitivo all’inizio dell’Ottocento. Dopo il “Concerto per flauto e arpa” di Mozart, molti autori hanno composto musica per arpa fino all’inizio del Novecento, allorquando la sua sonorità ha mostrato di adattarsi perfettamente allo stile impressionista e neoclassicista di Debussy e Ravel. Parallelamente, strumenti affini all’Arpa classica con differenti caratteristiche tecniche, continuano ad essere molto diffusi nelle tradizioni musicali popolari di numerosi paesi in Europa e nel mondo. La rinascita dell’Arpa celtica, lo strumento per cui è pensato il programma della serata di Ferragosto, si inserisce nell’alveo di un rinnovato interesse per questo genere di repertori, al tempo stesso antichissimi e moderni.

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