I Workshop del 16 Festival di musica Popolare
[size=large][color=CC0000]I Workshop del 16 Festival di musica Popolare[/color][/size]
Il meglio del meglio, quest’anno al Festival tanti workshop con alcuni fra i migliori musicisti d’Europa con una particolarità sfiziosa:
LA FORMULA APERTA…
Iscrivendovi ad un corso potrete proseguirlo fino alla fine o passare liberamente ad un altro al termine di ogni giornata!!!!!
Ecco l’elenco, clikkate per leggere la presentazione ed il curriculum degli insegnanti
[size=medium][color=990000]Troubadour o Trad? Canzoni e balli occitani dal paese dei Catari Docente: Peter Rabanser[/color][/size]
[size=medium][color=990000]Introduzione ad un’ipotesi di esecuzione odierna della musica del periodo medievale. Docente: Marco Ambrosini[/color][/size]
[size=medium][color=990000]Arrangiare i canti medievali (particolarmente indicato per cantanti) Docente: Belinda Sykes[/color][/size]
[size=medium][color=990000]Tecniche tradizionali e moderne dei tamburi a cornice Docente: Carlo Rizzo[/color][/size]
[size=medium][color=990000]Tombak (Zarb) Docente: Katharina Dustmann[/color]
[/size][size=medium][color=990000]Il flauto magico Docente: Michael Posch[/color][/size]
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[size=medium][color=990000]Troubadour o Trad? Canzoni e balli occitani dal paese dei Catari Docente: Peter Rabanser[/color][/size]
27 / 28 Agosto dalle 10 alle 12 / 29 Agosto dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17
L’Occitano è la vera lingua della Francia meridionale, una lingua vera e propria che nel Medioevo si parlava dai Pirenei fino al Piemonte. Fu la lingua della poesia e dei Trovatori, poeti che nei loro canti erano talmente bravi ad usarla che furono chiamati anche “Jongleurs”, cioè giocolieri delle parole.
Le loro poesie ebbero tanto successo che nel corso dei secoli alcune di loro si sono tramandate oralmente fino ad oggi, rivestite in canzoni nuove della tradizione folk del Langue d’Oc.
In questo stage impareremo canti medioevali e tradizionali ad una e piú voci, danze strumentali e anche cantate.
Possono partecipare ogni tipo di strumenti medioevali o tradizionali.
Una minima conoscenza della musica scritta è gradita.
Peter Rabanser – oud, chalumeau, cornamusa francese e bulgaro, voce
Da Innsbruck (Austria), dopo alcuni anni di chitarra classica si è specializzato in strumenti ad ancia dell’Est Europa, e strumenti a pizzico turchi e arabi oltre che nella ricerca sulla musica e le tradizioni dell’europea orientale. Nel 1983 ha fondato Oni Wytars con M. Ambrosini e da allora lavora come solista nel campo della musica antica e tradizionale con vari ensemble quali René Clemencic, Ensemble Unicorn, Accentus (A), “Katharco Consort” (D) e “Yalla Babo Express Orchestra” (“RUTH” worldmusic-Award 2004), esibendosi in Europa, Canada e Far-East.
[size=medium][color=990000]Introduzione ad un’ipotesi di esecuzione odierna della musica del periodo medievale. Docente: Marco Ambrosini[/color][/size]
28 Agosto dalle 10 alle 12 / 29 Agosto dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17
Il tema di questo stage è la tematizzazione e la ricerca di una metodica di interpretazione di un repertorio di musica antica che si discosti dall’esperienza “museale” tipica di molte formazioni odierne. La musica antica vista come esperienza di musica viva, odierna, in trasformazione ed in evoluzione, come anche i suoi legami con la musica popolare attuale.
Sarà possibile partecipare con ogni tipo di strumento, preferibilmente (ma non tassativamente) “antico”.
Marco Ambrosini, dopo aver studiato violino e composizione ad Ancona a Pesaro, ha fondato nel 1983 l’ensemble Oni Wytars insieme a Peter Rabanser. È direttore didattico del progetto europeo CADENCE e del Seminario Europeo di Nyckelharpa. Attivo come solista nel campo della musica antica (tra cui il Clemencic Consort di Vienna) e in quella di avanguardia, è docente di musica antica presso l’accademia Burg Fürsteneck in Germania.
[size=medium][color=990000]Arrangiare i canti medievali (particolarmente indicato per cantanti) Docente: Belinda Sykes[/color][/size]
27/28/29 Agosto dalle 10 alle 12
La musica medievale ha goduto, negli ultimi decenni, di una grande rinascita di interesse e, per renderla appetibile a delle moderne situazioni di spettacolo, è stato inevitabile creare tutta una serie di nuove modalità di esecuzione.
Durante questo workshop, Belinda vi guiderà in un lavoro volto a trasformare il più minimale dei materiali manoscritti in un prodotto accessibile al pubblico di oggi.
Coprirà, attraverso un percorso fatto di sessioni pratiche e discussione, i seguenti argomenti:
• Improvvisazione – Diverse modalità
• Esecuzione minimale o Ricco arrangiamento?
• Strumentazione / Orchestrazione / Arrangiamento dei brani
• Elementi di laboratorio vocale (sia per principianti che per cantanti esperti) di esplorazione delle tecniche di voce “naturale”
Nata a Londra, Belinda Sykes ha studiato oboe, oboe barocco e registrazione alla “Guildhall School of Music” (GB). Viaggiando in Ungheria, Bulgaria, Siria, Giordania, Israele, Marocco e India si è specializzata negli stile e nelle tecniche classiche e tradizionali di quei paesi.
Oltre a collaborare da anni con Oni Wytars, Belinda dirige dal 1990, l’Ensemble Joglaresa
[size=medium][color=990000]Tecniche tradizionali e moderne dei tamburi a cornice Docente: Carlo Rizzo[/color][/size]
27/28Agosto dalle 10 alle 12 / 29 Agosto dalle 10 alle 12 dalle 15 alle 17
Vari aspetti ritmici sono introdotti e sviluppati durante questo seminario, grazie all’insegnamento delle seguenti tecniche:
La trasmissione orale del ritmo;
Le tecniche di base dei tamburi a cornice;
I ritmi tradizionali, l’improvvisazione, le tecniche contemporanee.
La scrittura musicale specifica ai tamburi a cornice.
La trasmissione orale del ritmo sarà basata sull’utilizzazione degli onomatopei. Servirà per la memorizzazione dei ritmi semplici, dei ritmi complessi, e dei cicli ritmici.
Insegnando le tecniche di base dei tamburi a cornice, C.Rizzo farà scoprire a gli allievi le differenti maniere che esistono per suonare questa famiglia di percussioni, alla quale appartengono il Tamburello e la Tammorra dell’Italia del sud, il Riqq dei Paesi Arabi, il Kanjira dell’India del sud, il Daf del Medio Oriente, il Pandeiro del Brasile, ecc.
I ritmi tradizionali, l’improvvisazione e le tecniche contemporanee, saranno presentate in modo da capire che, nonostante le loro apparenti fondamentali differenze, sono elementi musicali che possono fondersi assieme nell’invenzione ritmica. La ricerca dei diversi suoni che si possono ottenere, amplificherà le possibilità espressive.
La scrittura musicale specifica ai tamburi a cornice completerà le possibilità interpretative degli allievi.
Nel suo insieme, il seminario vuole sopratutto trasmettere l’entusiasmo per le percussioni a cornice e sviluppare la creatività ritmica attraverso un linguaggio che è essenzialmente attuale.
Carlo Rizzo, veneziano di nascita, oltre che un ottimo musicista è anche un abile artigiano. Molti dei suoi strumenti a percussione infatti li costruisce personalmente, un retaggio del suo apprendistato artistico; sua ambizione era infatti quella di diventare pittore, ma dopo essersi diplomato presso l’Accademia delle Belle Arti di Roma (1979), scopre la tecnica del tamburello tradizionale italiano grazie ad Alfio Antico e più tardi la tecnica della tammorra napoletana grazie a Raffaele Inserra.
Sviluppa anche l’improvvisazione, approfondendo quest’Arte difficile grazie allo studio di specifiche tecniche ritmiche Orientali (musiche dell’India, dell’Iran e del Mondo Arabo).
Continua ad avere contatti importanti con la musica ed i musicisti italiani con i quali non ha mai cessato di collaborare: Enrico Rava, Gianluigi Trovesi; Rita Marcotulli; Lucilla Galeazzi; Ambrogio Sparagna; Luigi Cinque; Elena Ledda; Riccardo Tesi, Pino Minafra, Paolo Damiani, ecc.
Tra gli altri ha suonato e registrato anche con: Michael Riessler; Michel Portal; Louis Sclavis, Michel Godard e molti altri.
[size=medium][color=990000]Tombak (Zarb) Docente: Katharina Dustmann[/color]
28Agosto dalle 10 alle 12 / 29 Agosto dalle 10 alle 12 dalle 15 alle 17
Il tombak (anche Tonbak, Dombak, Donbak o Zarb), è un tamburo a calice ed il principale strumento a percussione nella musica classica persiana.
A dispetto delle somiglianze con altri strumenti della famiglia dei tambuti a calice, (come la Darabuka o l’afgano Zerbaghali) si distingue dai cugini per le marcate differenze nelle tecniche esecutive. Nelle moderne modalità infatti, tutte le dita sono utilizzate in maniera straordinariamente diversificata. Probabilmente le sillabe eponime Tom e bak corrispondono ai due suoni principali: il suono basso (tom) ed il suono alto (bak). La rullata (riz-e por) elemento tipico dell tecnica dello strumento è utilizzato spesso da altri musicisti di strumenti simili. Oggi il Tombak è utilizzato non solo per la rimica di un brano musicale ma grazie al suo suono estremamente “melodico”, è considerato al pari di qualsiasi altro strumento, fondamentale per la composizione di un brano musicale.
Il workshop tratterà delle tecniche classiche e originali, degli habitat e delle attitudini da adottare per suonare lo Zarb e di come affrontare alcuni ritmi Persiani.
Il workshop è indirizzato a principianti ed a coloro che vogliono approcciarsi a conoscenze di base sullo strumento ma anche a percussionisti che vogliono apprendere queste tecniche per trasferirle sui propri strumenti.
Si utilizzeranno musiche scritte ma si lavorerà anche su tecniche di trasmissione orale
Katharina Dustmann ha condotto una formazione specializzata in Percussioni orientali.
Ha studiato Percussioni classiche orientali (Zarb) presso Naser Reza Samani e Mehraver a Colonia e Tamburi a cornice con Glen Velez alla Bavarian Music Academy oltre che ovunque ci posse qualcosa da imparare
[/size][size=medium][color=990000]Il flauto magico Docente: Michael Posch[/color][/size]
27/28Agosto dalle 10 alle 12 / 29 Agosto dalle 10 alle 12 dalle 15 alle 17
Uno dei massimi esperti dell’utilizzo dello strumento nei repertori antichi propone un lavoro su tecniche, abbellimenti, metodica di interpretazione e improvvisazione per il flauto dolce nel mondo della musica antica.
Nato in Austria, Michael Posch studia registrazione al Conservatorio di Stato della Carinzia, alla Academy of Music and Performing Arts in Vienna ed alla Accademia di Musica di Trossingen con K. Boeke. E’ coautore di pubblicazioni sulla musica antica e si è esibito in concerti in tutta Europa oltre che a Mosca, Israele, Siria, Libano, Giordania, Marocco, Turchia, Canada, Taiwan e Iran.
Ha partecipato a diverse regitrazioni nonche trasmissioni e programmi televisivi tanto come solista quanto come membro di diversi ebsemble musicali fra i quali Accentus, Oni Wytars, Clemencic Consort, e Concentus Musicus con Nikolaus Harnoncourt
Dal 1991 dirige l’internazionale Unicorn Ensemble.
Ha diretto masters di registrazione ed ha tenuto corsi di registrazione e di musica antica presso il Conservatorio di Vienna dove è attualmente Direttore del Dipartimento di Musica Antica.
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