FORLIMPOPOLI, La nostra città, la nostra sede
CENNI STORICI
Fondata nel II secolo a.C. dai Romani, Forum Popili deve presumibilmente il suo nome al console Popilio Lenate. Fra il I e il III secolo d.C. la città prospera grazie ai commerci e alle attività artigianali: qui le fornaci producono anfore, dalla forma originale, destinate alla commercializzazione del vino nelle diverse parti dell’Impero. Avviata a metà del III secolo d.C. a un lento declino, fra il IV e il V secolo Forlimpopoli entra nell’orbita dell’Esarcato di Ravenna e diviene con l’ateniese Rufillo, suo primo vescovo, sede episcopale.
Nel 663 la città subisce la prima distruzione ad opera dell’esercito del re longobardo Grimoaldo. Ottenuta nel XII secolo l’autonomia comunale, Forlimpopoli partecipa alle lotte tra Chiesa e Impero e subisce le mire espansionistiche di Forlì, passando sotto il dominio degli Ordelaffi. Nel 1361 la città si arrende all’esercito pontificio guidato dal cardinal legato Albornoz ed è rasa al suolo. Consegnata di nuovo agli Ordelaffi, in seguito passerà ai Riario-Sforza, a Cesare Borgia, quindi ai Rangoni e agli Zampeschi per poi ritornare sotto il dominio diretto del Papa. Dopo la ‘bufera’ napoleonica, con la restaurazione Forlimpopoli
rientra a fare parte dello Stato Pontificio. Durante il Risorgimento molti abitanti partecipano attivamente ai moti insurrezionali, in particolare a quelli del 1831, e prendono parte alle guerre d’Indipendenza
e alla spedizione dei Mille. Dopo l’Unità d’Italia la città è raggiunta dalla linea ferroviaria Bologna-Ancona. Nel corso del secondo conflitto mondiale Forlimpopoli subisce pesanti danni con un tragico bilancio di perdite di vite umane. La città, liberata il 25 Ottobre 1944, sarà ricostruita grazie alla tenacia dei suoi abitanti che hanno offerto un contributo determinante nella lotta di Liberazione.
LA ROCCA (Sede fra l’altro della Scuola di Musica Popolare e dell’omonimo Festival)
Il primo fortilizio, denominato Salvaterra, viene edificato fra il 1361 e il 1363 per volontà del cardinal legato Albornoz sulle rovine della cattedrale
romanica. Nel 1379 Sinibaldo Ordelaffi, divenuto signore della città, opera una prima trasformazione del fortilizio in una rocca vera e propria. Un successivo intervento, realizzato da Pino III Ordelaffi fra il 1471 e il 1480, conferisce alla struttura la mole e l’aspetto attuale. La fortificazione è connotata da quattro possenti torrioni angolari, da una cinta muraria rinforzata da una muratura a scarpa e dalla presenza di un ampio fossato sui quattro lati (di cui oggi si conservano i tratti orientale e meridionale). Nel corso dei secoli il complesso passerà sotto il dominio dei Riario-Sforza, di Cesare Borgia, dei Rangoni e degli Zampeschi. Concessa in enfiteusi al cardinale Aloisio Capponi, allora Arcivescovo di Ravenna, la rocca si avvia, all’inizio del XVII secolo, a un lento e inesorabile declino. Con l’arrivo dei Francesi in Romagna, nel 1797 l’edificio viene requisito e ceduto alla nuova municipalità forlimpopolese che trasferisce qui la sua sede. Oggi, nell’ala settentrionale hanno sede gli uffici comunali; nell’ala orientale, al primo piano, si trova la sala del Consiglio Comunale: qui si pu˜ ammirare la piccola cappella palatina, decorata con affreschi seicenteschi
attribuiti al pittore ravennate Francesco Longhi (1544–1618). All’interno della stessa sala è custodito il grande telo istoriato che fungeva da sipario del Teatro Comunale, realizzato dal pittore forlimpopolese
Paolo Bacchetti (1848-1886) e raffigurante la distruzione di Forlimpopoli e l’ingresso del cardinal legato Egidio Carrilla d’Albornoz nella città.
Il Teatro Comunale “Giuseppe Verdi” (Ospita da oltre vent’anni la nostra musica)
All’inizio dell’Ottocento si decide di destinare il salone d’onore della Rocca all’uso di teatro. Il nuovo Teatro Comunale intitolato a Carlo Goldoni viene inaugurato nel 1830. Dopo qualche decennio la sala risulta giˆ inadeguata per le moderne rappresentazioni e nel 1878 si avviano i lavori di riadattamento del teatro; ne è artefice l’architetto bertinorese Giacomo Fabbri (1843–1905). L’impiego di ‘moderne’ armature in ferro per la realizzazione delle esili colonnine in ghisa che sostengono i due ordini di gallerie risponde all’esigenza di ottenere “una costruzione solidissima” dal punto di vista strutturale e “la massima leggerezza” dal punto di vista estetico. La decorazione della sala viene affidata al pittore forlimpopolese Paolo Bacchetti (1848-1886): a lui si devono gli ornati alla bocca d’opera, alle pareti e alle parapettate delle due gallerie nonchè l’ovale posto al centro del soffitto, terminato il 29 novembre 1879. Il Bacchetti realizza inoltre il telone istoriato di gala, oggi conservato nella Sala del Consiglio Comunale, raffigurante la distruzione di Forlimpopoli e l’ingresso del cardinale Albornoz in città. Il teatro è inaugurato il 18 ottobre 1882 con una serie di rappresentazioni di opere buffe e di balli. Nei primi decenni del Novecento il teatro viene adattato a sala per le proiezioni cinematografiche: nel corso di questi lavori vanno perdute le decorazioni del Bacchetti. Nel 1982 è stato portato a termine un importante intervento di restauro che ha restituito la struttura al suo antico decoro. Ancora oggi il piccolo teatro di Forlimpopoli costituisce un unicum nel vasto panorama delle strutture legate allo spettacolo, sorte in Romagna nel corso dell’Ottocento. All’interno della sala una lapide, il cui testo è stato redatto dal poeta Olindo Guerrini, rievoca la celeberrima incursione della banda del Passatore nella notte del 25 gennaio 1851.
La città e il territorio
Il Comune di Forlimpopoli fa parte della Provincia di Forlì-Cesena. La città è situata in pianura, ai piedi delle prime pendici collinari dell’Appennino Tosco-Romagnolo e a circa 25 Km dalla costa adriatica. Forlimpopoli si trova lungo la via Emilia, fra Forlì e Cesena, laddove l’importante asse viario si incrocia con quello proveniente dalla vallata del fiume Bidente-Ronco.
La città facilmente raggiungibile:
– percorrendo la S.S. 9 Via Emilia;
– mediante la linea ferroviaria Bologna-Ancona;
– percorrendo l’Autostrada A14 (Bologna-Ancona-Taranto) mediante i caselli di Forl“ (uscita consigliata per chi proviene da Bologna) e di Cesena Ovest (per chi proviene da Rimini), distanti entrambi una decina di chilometri da Forlimpopoli;
percorrendo la Superstrada E45 (Ravenna-Orte-Roma) mediante l’uscita di Cesena Ovest.
DA VEDERE / TO SEE / A VOIR
Rocca / Castle / Chateau
Museo Archeologico / Archeological Museum / Musèe Archeologique
Teatro “Giuseppe Verdi” Theater “Giuseppe Verdi / Teatre “Giuseppe Verdi”
Chiesa dei Servi
Casa Artusi
Eventi/ Events / Evènements
Segavecchia
A mezza Quaresima corteo di carri mascherati per festeggiare l’eterno ritorno della primavera.
A half-Lenten masked parade to celebrate the eternal return of spring.
A mi-Carême, masqués défilé de chars à célébrer l’éternel retour du printemps.
http://www.segavecchia.it/
Festa Artusiana
A fine giugno, per nove serate, Forlimpopoli diventa “città da assaggiare”: proposte gastronomiche, degustazione di prodotti tipici, convegni e premi nel nome di Pellegrino Artusi.
In late June, for nine evenings, Forlimpopoli become “a city to taste” dishes, tasting of typical products, conferences and awards in the name of Pellegrino Artusi.
À la fin de Juin, pour neuf soirées, Forlimpopoli devient une”ville à déguster“ plats, dégustation de produits typiques, des conférences au nom de Pellegrino Artusi.
http://www.festartusiana.it/
http://www.casartusi.it
Buonanotte Suonatori
A giugno: festa della Musica Popolare: saggio finale e notte bianca a cura della Scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli.
In June: Feast of Popular Music: Final essay and white night by the Scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli.
En Juin: Fête de la musique populaire: Essai Final et nuit blanche par la Scuola Popolare di Musica di Forlimpopoli.
http://www.musicapopolare.net
Forlimpopoli Didjin’Oz
Nel secondo week-end di luglio festival internazionale di Arte, Cultura e Musica dall’Australia.
In the second weekend of July International Festival of Arts, Culture and Music from Australia.
Dans le deuxième week-end de Juillet Festival International des Arts, la Culture et de la musique d’Australie
http://www.didjinoz.com/
Festival di Musica Popolare
Nell’ultimo week-end di agosto un Festival alla scoperta della musica etnica dal mondo.
Over the last weekend of August a festival to explore the ethnic music from around the world.
Pendant le dernier week-end du mois d’août un festival pour ‘explorer la musique ethnique des quatre coins du monde.
http://www.musicapopolare.net
Un giorno nella Rocca
Festa di rievocazione in costume rinascimentale organizzata nella seconda settimana di settembre dalla ProLoco
http://www.ungiornonellarocca.com/
Informazioni
Ufficio Informazioni Turistiche
Via A. Costa, 21 – 47034 Forlimpopoli (FC)
tel. 0543.749250 – www.turismoforlivese.it – turismo@comune.forlimpopoli.fc.it
uFFicio cuLtura deL comune di ForLimPoPoLi
Piazza A. Fratti, 2 – tel. 0543.749234/5
www.comune.forlimpopoli.fc.it – www.festartusiana.it
www.pellegrinoartusi.it – cultura@comune.forlimpopoli.fc.it
muSeo archeoLoGico civico “toBia aLdini”
Piazza A. Fratti, 4 – www.forlimpopolidocumentiestudi.it
BiBLioteca “PeLLeGrino artuSi”
Via A. Costa, 27 – tel. 0543.749271
Materiale tratto da:
GUIDA DI FORLIMPOPOLI
A cura dell’Amministrazione Comunale di Forlimpopoli
Coordinamento: Laura Laghi
Testi: Silvia Bartoli
Traduzioni: Marta Pandolfi (francese); Action Line, Forl“ (inglese)
Grafica: Lisa Camporesi – Nuova Tipografia
Fotografie: Enrico Filippi, Giorgio Liverani, Giampaolo Senni
Ecco i link alle pagine descrittive di wikipedia in italiano ed inglese della città di Forlimpopoli e la mappa per trovarci:
http://it.wikipedia.org/wiki/Forlimpopoli
http://en.wikipedia.org/wiki/Forlimpopoli
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FORLIMPOPOLI in musica e immagini
Forlimpopoli in Music and video
ORCHESTRA ROMAGNA NOSTRA interpreta “Il Passatore” di Secondo Casadei che narra del mitico Stefano Pelloni e del suo assalto al Teatro Verdi, Teatro le cui immagini ritrovate nel video
ORCHESTRA ROMAGNA NOSTRA plays “Il Passatore” by Secondo Casadei, song that tales about the mithic bandit Stefano Pelloni and his holdup at the Verdi teaher that is showed on the video.