Paola Sabbatani & Roberto Bartoli
…mezzo amata e mezzo sola…
canti di tradizione e popolari
dʼamore e di altre passioni
Ci sono canzoni e musiche.
Alcune portano dentro la suggestione di culture diverse e lontane, da cui emergono con
forza le radici della tradizione e della musica popolare.
Ci sono racconti che narrano di amori e di lotte, passioni e vite vissute ad inseguire il sogno della libertà.
Ci sono incontri tra musicisti provenienti da mondi musicali diversi ma accomunati da un forte desiderio di allargare insieme i propri confini, approfondendo la sperimentazione vocale e strumentale e riarrangiando e reinterpretando canti e musiche della tradizione di varie regioni italiane come la Sicilia, la Sardegna, la Campania, lʼAbruzzo, l’Emilia-Romagna.
C’è immutata la fiducia nella parola, nella parola che si fa canto e nella musica che racconta, che dice.
Cʼè sempre, ancora e ancora, la voglia di un mondo migliore.
Ci sono, ancora, per fortuna, canzoni e musiche.
N.B. Il cd relativo a questo progetto è in fase di realizzazione.
Paola Sabbatani & Roberto Bartoli
in
non posso riposare
canti di lotta, di lavoro,dʼamore
«Se cʼè un filo che collega queste canzoni dʼamore, di lotta e dʼanarchia è la fiducia nella parola, nelle parole che portano con sé idee, passioni. La “semplicità” che Paola Sabbatani e Roberto Bartoli evocano, si risolve in una limpida, costante attenzione, rispetto vorrei dire, per testi che hanno almeno 40 anni di vita, eppure non hanno perso forza né ragioni per circolare. Eʼ ben vero che nel 2007 un rincaro del pane non provoca una
sommossa come quella del 1898. Ma ancora più vere sono oggi la precarietà del futuro, lʼassurdità e la disumanità di ogni guerra, la voglia di un mondo migliore. Lo stesso rispetto viene riservato alla musica, con scelte coraggiose (il contrabbasso abbinato alla canzone popolare, da solo o con la fisarmonica). Ecco perché questi canti non hanno addosso la polvere degli scavi, ma una nuda, netta, forte (talora dolcissima) carica di verità
e di vita. Il tempo che è passato non passerà mai, aveva ragione Endrigo. E di riposare non si parla proprio.» (GianniMura)
N.B. Eʼ disponibile, su richiesta, il cd + dvd relativo a questo progetto.
Hanno scritto:
…dalla Romagna un singolare duo, lei fisarmonica, lui contrabbasso. Il loro cd “Non posso riposare” ripropone canzoni della tradizione (d’amore, di lavoro, di guerra, di lotta) che continuano ad avere dignità, forza ed attualità… [laRepubblica]
…la purezza e la radicalità di questo lavoro vive di tempi lenti e malinconici, valzer e dolore distillati da
un’accuratezza che esalta l’unicità melodica. Brillano più delle altre “Todo cambia” di Numhauser, il quasi funeral blues di “Bella ciao” (vi sembrerà di sentirla per la prima volta), il valzer sospeso di “Non potho reposare”, l’affresco de “Le quattro stagioni”, canto di carcere dalla rischiosissima deriva retorico-sentimentale.
Roberto Bartoli ha curato gli arrangiamenti in modo che ogni storia abbia una propria sceneggiatura inedita e suona il contrabbasso centellinando le note attorno alle vicende umane, usando l’archetto con par-
simonia per aprire la narrazione o sottolineare picchi emotivi. Paola Sabbatani stilizza il canto popolare con una interpretazione che possiede il nitore del fado, e con la fisarmonica dà respiro armonico a canzoni
che hanno un’intrinseca potenza meta-ideologica…(voto 8). [BlowUp]
“…La seconda parte del titolo, “Canti di lotta, di lavoro, d’amore”, non lascia dubbi sul contenuto di questa prova riuscita e avvincente.ì Se il repertorio non rappresenta un’autentica novità (pensiamo, in tal senso,
ai trascorsi di una Giovanna Marini), la perculiarità del progetto risiede specialmente nel perfetto connubio tra testi ed arrangiamenti: tanto semplici, quanto colti, accurati, scarni e intelligenti da non attutire le origino sofferte e il “graffio” popolare/militante di ogni episodio. Artefici di “Non posso riposare” -italianizzazione del tradizionale sardo “Non potho reposare”- sono la cantante, fisarmonicista e attrice Paola Sabbatani e il
contrabbassista jazz Roberto Bartoli, instancabile agitatore e membro del trio Terre di Mezzo. Dietro il duo si muovono illustri personaggi della cultura, a cominciare dal giornalista/scrittore Gianni Mura, responsabile
delle cute note di copertina. Sabbatani e Bartoli sono stati accorti nel rispettare le spesso tragiche motivazioni che durante lo scorso secolo hanno ispirato gli autori originari, per lo più anonimi, salvaguardandone
inoltre lo struggente lirismo e l’alta intensità emotiva. Fanno il resto i tappeti della fisarmonica della Sabbatani e la sua voce accorata, capace di raschiare l’anima, e la perizia ritmico/armonica di Bartoli. Dodici in
tutto i pezzi, dove svettano la citata “Non potho reposare”, le toccanti “Son cieco” e “Veni lʼamori meu”, lʼincantevole “Le quattro stagioni” che si sviluppa lungo una poetica descrizione dei cicli della natura, ma chiude in modo agghiacciante quando alla fine svela lʼidentità del protagonista: un condannato a ventʼanni di carcere, che dalla finestra della cella ammazza il tempo a osservare le stagioni…”(voto qualità artistica 8,5, qualità sonora 9). [AUDIOrewiew]
…“Non potho reposare” è il titolo di una canzone popolare sarda ma nessuno di questi brani, per quanto antichi possano essere, deve essere relegato nel dimenticatoio. Da qui il senso ed il titolo del lavoro: una
rilettura di canzoni popolari, alcune molto riproposte e quasi “inflazionate”, altre più ricercate. Tuttavia Roberto e Paola non cadono mai nello scontato, nonostante la strumentazione minima: voce, un poʼ di fisarmonica, contrabbasso, nessun effetto. I due artisti hanno affrontato questo materiale armati di rispetto ed autentica ispirazione. Paola Sabbatani (che ha un percorso artistico variegato, tra teatro e canzone) sprigiona una voce potente e appassionata, da popolana, e si accompagna con i bassi della fisarmonica; ma lʼarrangiamento è appannaggio di Bartoli, anarchico imolese, che si conferma uno tra i migliori contrabbassisti italiani in circolazione. Roberto è un grande contaminatore, ma qui contiene i suoi virtuosismi jazzistici o etnici per non stravolgere i brani, sorreggendosi quasi solo con la sua preparazione classica. Il contrabbasso, strumento difficile, “canta” e costituisce così la peculiarità estetica dellʼalbum. Difficile entrare nello specifico delle singole canzoni, anche per la carica di emozioni soggettive che sono in grado di sprigionare. Segnaliamo solo che dopo numerosi ascolti, si scoprono ancora nuove sfumature in grado di re-
galare ulteriori sensazioni. Al cd è allegato il dvd “Non possono riposare”: tra registrazioni, improvvisazioni e ritrovi conviviali nella casa di Roberto Bartoli, immersa nella campagna, i due artisti parlano del progetto,
dellʼurgenza di riproporre questo repertorio, mai così attuale nei suoi contenuti (e nellʼinterpretazione musicale, aggiungiamo noi). Altri personaggi si inseriscono nel discorso: il giornalista di Repubblica Gianni
Mura, Claudio Mazzolani, Massimo Ortalli e Tomaso Marabini dellʼArchivio storico della FAI, Marco Pandin di stella*nera. Il dvd diventa così un documentario sulla canzone popolare in generale ed anarchica in particolare, con tanto di “cimeli dʼarchivio”. Nel suo complesso, unʼopera che fa bene al cuore e alla mente… [Cenerentola]
“…..Paola Sabbatani e Roberto Bartoli …assieme qui ripercorrono con pochi tratti scabri di intensità assoluta una dozzina di canzoni dimenticate del socialismo libertario, sorprendentemente attuali in un mondo fatto di ferocia e bombe, oggi come ieri.” ( Alias, Il Manifesto)
Paola Sabbatani
cantante e attrice
– Diploma di maturità classica e formazione musicale classica effettuata presso la Scuola di Musica Comunale di Faenza, dove studia violoncello sotto la guida del prof. Minardi per sette anni e conseguimento del diploma di teoria e solfeggio musicale.
– Studia violino e fisarmonica presso la Scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli.
– Nel 1990 entra a far parte, come attrice professionista, del Teatro Due Mondi di Faenza e da allora partecipa a tutti gli spettacoli prodotti fino al 2001 di teatro ragazzi, teatro di strada e teatro di ricerca, spettacoli rappresentati nei più importanti festivals di teatro nazionali ed internazionali
(Inghilterra, Francia, Polonia, Brasile, Venezuela, Bolivia etc.). Si occupa in particolar modo delle musiche, eseguendole dal vivo con diversi strumenti musicali, e delle canzoni presenti nei vari allestimenti che il gruppo realizza.
– Da alcuni anni si occupa di ricerca vocale e di canto di tradizione e popolare: dal 1998 è docente di canto popolare e tecnica vocale presso la Scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli, nella cui Orchestra suona il violoncello ed è la voce solista.
– Conduce diversi progetti di formazione e attività laboratoriali presso scuole ed enti pubblici e privati.
– Nel 1999, insieme a tre musicisti professionisti, fonda il gruppo musicale Sabbatrio, con cui propone un concerto-viaggio tra i canti dai sud del mondo. Nel 2000 diviene la voce solista del gruppo musicale Pneumatica Emiliano-Romagnola, che propone un progetto di ricerca etnomusicologica,
esecuzione e arrangiamento di musiche popolari della regione Emilia-Romagna. Con entrambi i gruppi realizza concerti in Italia e all’estero (Francia, Svizzera, Germania, Spagna), partecipando
a festival e rassegne.
– Collabora con l’attore e regista Cesar Brie allo spettacolo “Solo gli ingenui muoiono d’amore”,
in qualità di strumentista (fisarmonica) e cantante.
– Nel 2006 dà vita a un nuovo progetto per un concerto spettacolo con brani originali, di cui firma parole e musiche, con musicisti di formazione jazz, tra cui Stefano Fariselli, Patrizio Fariselli, Roberto Monti, Roberto Bartoli, Luca Nobile con la realizzazione del cd “Vite andate”.
– Nel 2007 è finalista al prestigioso Premio Lumezia, sezione autore, con il testo “La vita andata”
che si classifica al terzo posto. Nello stesso anno realizza con il contrabbassista Roberto Bartoli
il progetto musicale “Non posso riposare”, un concerto spettacolo di riproposizione di canti di
lotta, di lavoro e dʼamore, da cui il cd/dvd omonimo prodotto da Editrice Bruno Alpini e stella*nera.
Discografia (selezione)
2002 “Antologia della musica popolare italiana – Emilia Romagna” Red Edizioni
2002 “Mamma mia dammi cento lire – Voci e suoni dell’emigrazione italiana” ed. Filef
2002 “Tribù Italiche – Emilia Romagna” ed. World Music Magazine / EDT
2003 “Italie: Instruments de la musique populaire” ed. Buda / Musiques Du Monde
2003 “Altreterre – Musiche da Santarcangelo dei Teatri” ed. Il Manifesto
2005 “Casa del popolo – Canti di lotta, di lavoro, di resistenza in Emilia Romagna”
2006 Paola Sabbatani “Vite andate” autoprodotto
2007 P. Sabbatani e R. Bartoli “Non posso riposare” ed. Bruno Alpini / stella*nera
Roberto Bartoli
contrabbassista ecompositore
– Nato ad Imola (Bologna), diplomato in contrabbasso al Conservatorio di Pesaro nel 1980, studia poi arrangiamento e composizione jazzistica con Bruno Tommaso.
– Collabora con numerosi musicisti tra cui Tomaso Lama, Gianluigi Trovesi, Gabriele Mirabassi, Fabrizio Meloni, M. Marzi, M. Negri, M.Tamburini, Simone Zanchini, Ettore Fioravanti, Stefano Battaglia, Achille Succi, V. Atanasovski, K. Levacic ed altri.
– Eʼ autore delle musiche di diversi lavori teatrali, tra cui “Lo scialle” (tratto dallʼomonimo racconto di C. Ozick), “Canti per elefanti” (di Elena Bucci), “Gordon Pym” (tratto da Edgar Allan Poe, riduzione teatrale di Enzo Vetrano e Stefano Randisi).
– Partecipa a festival internazionali in Italia, Francia, Svizzera, Austria, Germania, Belgio, Spagna, Portogallo, Slovenia, Croazia, Russia, Libano, Tunisia, Etiopia.
– Ha partecipato, tra gli altri, ai festival “Clusone Jazz” (2001), “Along came jazz” (Tivoli, 2000 e 2001), “Rossini Opera Festival (2001), “Cassero Jazz” (Castel S. Pietro Terme, diverse edizioni),
“Sagra Musicale Malatestiana (Rimini, 2002), Carpino Folk Festival (2001), “Crossroads Festival”
(Imola, 1999), “Jazz U Lapidariju” (Porec, Croazia), “Black & White Festival” (Torino, 1999),
“A/Parte Festival” (Bologna, 2001),
“Percuotere la mente” (Rimini, 2002), “Pravda Festival” (Mosca, 1990), “Crystal Jazz Festival”
(Maaseik, Belgio) e a manifestazioni musicali e concerti a Beirut, Tunisi, Siviglia, Valencia, Gine-
vra, Berna, Monaco, Stoccarda, Bruxelles, Graz, Ljubljana, Maribor, Graz, Vienna, Barcellona.
– Ha tenuto lezioni e suonato recentemente al Conservatorio di Addis Abeba (Etiopia).
Discografia (selezione)
1994 T. A. O. e Paolo Fresu “Amaremandorle” ed. Yvp (Germania)
1999 Trio Rodriguez-Zanchini-Bartoli “Terre di mezzo” ed. Philology
1999 Collettivo Leòn “Astolfo sulla luna”
2003 E Bairav Ensemble “Pulcherrima ignota” ed. Zecchini
2003 Quartetto Rodriguez-Zanchini-Fioravanti-Bartoli “Faro” ed. Wide Sound
2004 R. Bartoli “Anche se solo un miraggio, ci vuole coraggio” ed. stella*nera
2006 Sebastian Coleman Gallery “Jazz back” ed. Setteottavi
2006 E Bairav Ensemble ed i Virtuosi Italiani “La musica del vento”
2007 Barbara Ulricca Theler Ensemble “Da Napoli a Buenos Aires”
2007 P. Sabbatani e R. Bartoli “Non posso riposare” ed. Bruno Alpini / stella*nera
2008 Quartetto Maiore-Sillato-Succi-Bartoli “Tirodarco” ed. El Gallo Rojo
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