STEFANO “CISCO” BELLOTTI A FORLIMPOPOLI
[size=large][color=00CC00]20ANNI SUONATI – PAROLE DI MUSICA atto1[/color][/size]
FORLIMPOPOLI – 11/10/2006
TEATRO VERDI
ORE 21,00
Per celebrare i vent’anni della scuola di musica popolare una serie di incontri costellerà gli ultimi tre mesi del 2006.
La prima delle iniziative vedrà sul palco del cinema Verdi di Forlimpopoli Stefano “Cisco” Bellotti che assieme a Massimo Giuntini e Guido Foddis presenterà in una chiaccherata intervista (e anche un po’ concerto), la sua prima esperienza solista, il suo mondo, il suo rapporto con il folk e tanto altro.
“Viviamo nella notte buia…” Così comincia la canzone “La lunga notte” che Cisco, voce storica dei Modena City Ramblers, ha scelto per dare il titolo al suo primo disco solista.
La frase, presa in prestito da un discorso del subcomandante Marcos, assume un significato importante: c’è dolore, forse anche sgomento, nel constatare la realtà che stiamo vivendo. Ma c’è anche rabbia e voglia di reagire, un’urgenza di dimostrare con i fatti il dissenso verso un mondo buio e superficiale.
Sicuramente ne “La lunga notte” emerge un’insoddisfazione di fondo in Cisco, quella che lo ha spinto a cercare un cambiamento artistico dopo quattordici anni, tanti dischi e molti concerti insieme ai Modena City Ramblers.
Così dopo una pausa di riflessione lontano dalle scene ecco queste 14 canzoni che ci mostrano il ritratto completo di una persona. Dall’impegno civile e sociale de “La lunga notte” e “Venite a vedere” alle immagini più intime ed autobiografiche (“Come se il mondo”, “Questo è il momento”,”Il Prigioniero”). Cisco canta la sua ammirazione per icone anticonformiste e geniali come George Best, Tina Modotti e Leonard Cohen (“Best” ,”Tina”, “Sisters of mercy”) ed invita l’ascoltatore ad impararne la lezione di vita senza cedere ai compromessi (“Diamante e carbone” e l’ironica “Zelig”). Completano il quadro le canzoni nate da esperienze di viaggio: in Sudamerica (“Latinoamericana”); nel cuore dell’Italia più vera (“Terra rossa”) e nei campi di sterminio di Birkenau (“A volte”). Il brano che ci accompagna verso la chiusura della tracklist (“Eroi,Supereroi”), racchiude forse il vero messaggio di soccorso che Cisco vuole infilare nella bottiglia: per uscire da questa lunga notte non servono supereroi né miracoli, serve solo che ognuno si impegni secondo le sue possibilità, magari prendendo spunto da quelle piccole-grandi cose della Natura, che ogni giorno combattono la loro grande battaglia!
Dal punto di vista musicale “La lunga notte” è un disco ricco di spunti e difficilmente catalogabile. Se per certi versi ci si avvicina al mondo della canzone d’autore statunitense con ballate acustiche che rimandano alle sonorità di Johnny Cash e Springsteen, in altri punti del disco troviamo inedite commistioni tra il reggae, il mondo latino, l’atmosfera suggestiva dell’Irlanda, che passa dai Planxty a Christy Moore e al battito ancestrale del Mediterraneo. Da questo dialogo tra culture così differenti riparte dunque Cisco per proseguire un percorso artistico cominciato tanti anni fa con il folk suonato e cantato nelle birrerie della bassa emiliana.