VIAGGIO A TOBO – LA NYCKELHARPALAND
VIAGGIO A TOBO – Nel paese della Nyckelharpa
Seguendo l’ago della bussola, puntato ostinatamente a nord, occorre percorrere un centinaio di Km costellati di pascoli e boschi di conifere e di betulle per raggiungere, partendo dall’aeroporto di Stoccolma, Tobo, il piccolo villaggio di non più di ottocento anime, meta della spedizione che, fra il 5 e l’ 8 di Marzo ha visto protagonisti il Sindaco di Forlimpopoli Paolo Zoffoli e del presidente della Scuola di Musica Popolare della cittadina Artusiana, Marco Bartolini.
Nella foto, da sinistra a destra attorno al monumento di Eric Sahlström:
Michael Naslund, direttore della scuola svedese
Marco Ambrosini, responsabile del progetto italiano, Marco Bartolini, Hakan Larsson, genero di Eric Sahlström, Paolo Zoffoli e
Karsten Evers, direttore della scuola tedesca
Qui, in mezzo al verde, sorge un palazzo dalle leziose fattezze ottocentesche, in passato centro di cura per i benestanti cittadini di Stoccolma, oggi sede del prestigioso ISTITUTO REALE “ERIC SAHLSTRÖM” (ESI), Istituto nazionale di musica popolare svedese patrocinato dalla casa regnante, fondato nel 1997.
Ragione della spedizione, concludere accordi per formalizzare un lavoro comune sullo studio della Nyckelharpa (viola d’amore a chiavi”) strumento di cui si hanno notizie fin dai primi anni del 1400 in Italia ed in Europa, divenuto, nei secoli, strumento nazionale svedese.
Attori dell’incontro, oltre ai succitati forlimpopolesi, Marco Ambrosini, coordinatore del progetto italiano, musicista forlivese di nascita ma residente da anni in Germania e Karsten Evers, provenienti dall’Accademia BURG FÜRSTENECK, Accademia Musica-Culturale dell´Assia (Germania), oltre che i responsabili dell’istituzione svedese.
Tanto i forlimpopolesi, quanto i tedeschi portavano con se in dote un lavoro che, da ormai tre anni, vede un folto numero di studenti, circa una quindicina per l’italia, provenienti da tutta la penisola, approfondire lo studio di questo strumento e le sue applicazioni nella musica popolare, jazz e contemporanea.
Dal canto loro, gli svedesi hanno messo sul piatto diversi secoli di tradizione e la passione e la volontà con cui ERIC SAHLSTRÖM, a cui è intitolata la scuola svedese, ed i suoi epigoni, negli anni settanta, quando ormai anche in Svezia non era rimasta ormai più che una ventina di suonatori, hanno salvato questo strumento dall’oblio.
In un calendario fitto di incontri serratissimi, inframmezzato da visite alle istituzioni locali e rapide carrellate sulle attrattive turistiche del territorio, i rappresentanti delle tre scuole si sono conosciuti a fondo, hanno analizzato similitudini e differenze fra i diversi schemi didattici ed organizzativi ed hanno infine concordato un piano di lavoro che li dovrebbe portare, probabilmente entro ottobre, a stilare un protocollo di studio comune ed un piano di scambi che permetterà agli allievi delle tre scuole di viaggiare per sviluppare la loro formazione fra queste che sono, di fatto, le tre capitali europee dello studio della Nyckelharpa.
Il protocollo sarà poi sottoposto alla comunità europea nell’ambito di uno dei tanti progetti che quest’ultima mette regolarmente in atto per favorire mobilità e formazione sul suo territorio.
Da parte degli interessati, profonda è la soddisfazione per la riuscita della missione.
Appuntamento a giugno, quando i rappresentanti svedesi visiteranno la Scuola di musica popolare di Forlimpopoli proprio in occasione di Buonanotte Suonatori, la ormai tradizionale festa di fine anno e poi, i primi di ottobre, a BURG FÜRSTENECK, per le Giornate internazionali della Nyckelharpa dove, si spera di siglare l’accordo definitivo.
Nella foto:Marco Bartolini,Esbjorn Hogmark, fondatore della Scuola Svedese intitolata ad Eric Eric Sahlström ed il Sindaco di Forlimpopoli, Paolo Zoffoli